Ci hanno molto interessato le recenti esternazioni del dr. Bassetti che, se non fossero irresponsabili, sarebbero persino divertenti. Come non sganasciarsi dal ridere al pensiero che il troppo celebre virologo vorrebbe far assaggiare ai soli non vaccinati il “privilegio” delle chiusure e della didattica a distanza (in questo prontamente seguito dall’assessore alla salute della “rossa” Emilia-Romagna, Raffaele Donini) ? Una vera e propria reclusione in nome della sicurezza sanitaria. Lodevole intento, certo. Ma quello che proprio non si capisce è in base a quale criterio i già vaccinati che, come ripetutamente confermato, possono sia infettare che esserlo a loro volta, come tutti gli altri, dovrebbero essere protetti dal contatto con i non vaccinati attraverso la segregazione di costoro. Infatti, o il vaccino funziona (e allora cosa avrebbero da temere i vaccinati ?) oppure non funziona (e allora perché farlo ?). Tra l’altro, a parte i pronunciamenti del Consiglio d’Europa, anche il regolamento UE che disciplina l’uso della Green Card (Ue n. 953/2021) prevede che, tra gli altri, anche coloro che “chose not to be vaccinated” (scelgano di non essere vaccinati) non possano per questo subire alcuna discriminazione. Per inciso ci sarebbe da chiedersi come mai questa disposizione non figuri nella prima versione italiana, ma lasciamo perdere: sarà stata di certo una “svista”. Non si può tuttavia ignorare la sempre maggiore frequenza di annunci come quello di Bassetti. Non c’entra ovviamente la tutela della propria salute, men che meno c’entra la tanto invocata “responsabilità” sociale nei confronti del prossimo (da che pulpito…!). I vaccinati tra l’altro, secondo la teoria ufficiale, godrebbero dell”invidiabile privilegio di essere al riparo dalle conseguenze più severe del contagio (se questo fa sentire più sicuri, di nuovo, perché evitare ogni possibile contatto con i non vaccinati ?). Insomma non c’è un sol motivo di natura sanitaria e nessuna disposizione giuridica che induca a una scelta che pare creare soltanto divisione sociale. Dobbiamo pensare a pura stupidità o si tratta di un progetto deliberato ? Non possiamo saperlo ma, correggendo quanto si è detto all’inizio, le conseguenze di queste posizioni illogiche sulla nostra salute e sulla coesione sociale risulteranno, in ogni caso, assai poco divertenti.
Marco Giamboni