Intervento dell’avv. TIZIANA VIGNI, presidente dell’associazione ATTOPRIMO salute ambiente cultura,
al NO PAURA DAY, svoltosi a Colle Val D’Elsa il 27 maggio 2021
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Siamo figli di un Dio minore.
Inutile spiegare al main stream che non siamo no vax, che non siamo negazionisti, che rispettiamo la scienza.
Afferma Noam Chomsky: “Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istituzione umana”.
Allora sorgono dubbi, legittimi dubbi, proprio sulle politiche vaccinali che non possono essere l’unica risposta alla odierna pandemia.
Cure tempestive, stili di vita, ambiente non inquinato, non possono fare da mero contorno, ma devono essere i protagonisti principali della nostra esistenza a salvaguardia della nostra salute. Il CNR ci ricorda che sono 60mila i morti l’anno per inquinamento.
Noi non siamo contro i vaccini, siamo contro l’obbligo vaccinale soprattutto per vaccini la cui soglia di rischio non è conosciuta, né conoscibile in tempi brevi. Il prof. Montagnier un gigante della medicina li definisce operazioni da “Apprendista Stregone”.
Inutile invocare l’art. 2 della costituzione, il dovere di solidarietà deve poggiare su una soglia di rischio accettabile che oggi è ben lontano dall’essere definita per vaccini Rna messaggero come Pzifer e Moderna e OGM come Astrazeneca.
Un liberismo scatenato ci sta riducendo a cose. Misuriamo la nostra coscienza, i nostri valori con le cose.
- Le regole di base sono, le seguenti: liberalizzare il commercio e la finanza, lasciare che sia il mercato a determinare i prezzi, eliminare l’inflazione, privatizzare. Il governo deve farsi da parte e, E CON ESSO LA POPOLAZIONE.
- Flessibilità è una parola che suona bene, così come riforme, e quindi si presume che sia una cosa buona. Ma in realtà flessibilità significa precarietà. Vuol dire andare a dormire senza sapere se al mattino avrai ancora il tuo posto di lavoro.
Un disegno perfetto per rendere le nostre vite fragili, insicure.
- Infine non SI vogliono ascoltatori in grado di decidere, partecipare, MA solo un popolo passivo di spettatori della politica, una comunità di persone così frazionata e isolata da essere incapace di unire le proprie limitate risorse e trasformarsi in una grande forza indipendente, in grado di intaccare il loro potere.
(dal Golpe Silenzioso di Noam Chomsky)
Moloch, nel Libro di Enoch, testo apocrifo di origine giudaica del I secolo a.C., è l’angelo decaduto che sceglie di istruire l’umanità sulle scienze e per questo è condannato a vivere segregato nelle profondità di un deserto sconosciuto. La scienza è terreno scivoloso senza il beneficio del dubbio, soprattutto se si trasforma in scienza di regime, un ipse dixit martellante che gioca il manganello della paura, presupposto del trionfo della macchina, della valutazione dell’essere umano come mero fatto “meccanico”, oggi aggiungerei mero fatto economico.
TUTTO QUESTO può bastare a spiegare il mistero dell’uomo a salvaguardare il suo libero arbitrio, la sua capacità di autodeterminarsi di discernere ?
I nostri padri costituenti non hanno inteso la libertà come “poter fare quello che si vuole” ma nel senso ontologicamente orientato di una possibilità evolutiva per un uomo sempre migliore.
Liberi di scoccare allora le nostre frecce verso il cielo. Già Confucio diceva che il tiratore che fallisce il bersaglio deve cercare in se stesso la causa del fallimento perchè ciò che la freccia colpisce è il centro dell’essere. Nell’Islam l’arco è identificato con la potenza divina, la freccia con la sua funzione di distruzione del male e dell’ignoranza. In tutte le circostanze il conseguimento del fine è la perfezione spirituale, io aggiungerei, è l’evoluzione della coscienza strettamente correlata alla possibilità di conoscenza.
Liberi di capire, allora, liberi di sapere, liberi soprattutto di conoscere. E liberi di predicare. Conoscenza è un termine derivato dal latino cognoscere, composto dalla particella cum (per mezzo) e dal verbo gnosco, osservo, mi accorgo). La conoscenza è ottenuta per mezzo della comprensione dell’esperienza.
Ma la conoscenza è vana se non è comunicata, se resta nelle stanze del palazzo.
Siamo qui allora per difendere il nostro diritto di predicazione. Non il diritto minore del privilegio della tribuna.
Oggi tutti coloro che non accedono ai media sono silenziati, o la loro espressione viene ridotta al chiacchiericcio delle chat, ormai infestate dalle fake news diffuse da centrali di disinformazione pagate dalle lobby.
La predicazione è innanzitutto desiderio di comunicazione, desiderio di condivisione della verità con l’altro. E allora come ne usciamo ?
Il prete di Barbiana, Don Milani, scriveva sui muri della sua scuola I CARE, a me importa, il contrario del motto fascista me ne frego.
Il filosofo Manlio Sgalambro promette di proteggerci dai turbamenti che da oggi incontreremo per la nostra via, dalle ingiustizie e dagli inganni del nostro tempo. Perchè siamo esseri speciali. A patto però che siamo uniti, a patto che restiamo insieme. E ancora Don Milani diceva “il problema degli altri è uguale al mio, sortirne tutti insieme è politica, sortirne da soli è avarizia”.
A patto infine di non arretrare per la paura.
Anche le mondine non avevano paura e cantavano piegate sulle esili foglie delle risaie, con la forza unica delle donne:
sebben che siamo donne paura non abbiamo per amor dei nostri figli, per amor dei nostri figli …. in lotta ci mettiamo.
Vorrei dedicarvi una poesia di Rumi, il più grande e il più amato tra i poeti mistici o Sufi persiani:
“In un giorno in cui il vento è perfetto,
basta solo spiegare le vele e il mondo si riempie di bellezza. Oggi è un giorno come quello”. Grazie di essere qui. Grazie.
Colle Val D’Elsa 27 maggio 2021