Grosseto e Messina, comuni capoluogo di provincia, hanno emesso un’ordinanza per vietare l’installazione di antenne 5G. Ringraziamo i Sindaci per il loro impegno e per aver considerato l’impatto sulla salute e sull’ambiente di questa nuova tecnologia. Grazie al loro coraggio. Grazie per avere emesso un atto amministrativo d’urgenza, in qualità di ufficiali sanitari del loro territorio, applicando il principio di minimizzazione della legge 36/2001, come ben esplicato nella lettera che abbiamo inviato a tutti i Sindaci della Toscana.
Messina ordinanza n.133 del 27.04.2020
Grosseto ordinanza n°.152 del 24.04.2020
Per una tale finalità l’ordinanza sindacale contingibile e urgente è uno strumento inopportuno, per non dire illegittimo e per cui è facilmente ipotizzabile l’annullamento da parte del Tribunale amministrativo regionale in caso di ricorso. Ciò perché non appaiono sussistere i presupposti della contingibilità e dell’urgenza. In modo particolare, l’evento a cui l’ordinanza sindacale intenderebbe far fronte non è imprevedibile, e ciò perché per installare e mettere in funzione un’antenna 5G è necessario un atto gestionale del competente Ufficio comunale. Non essendoci tali presupposti la materia è propria delle competenze degli altri due organi comunali, la giunta e, ancor meglio, il consiglio comunale che vi provvederebbero attraverso il voto di una deliberazione di giunta o attraverso la discussione e il voto di una mozione consiliare. Credo che sia necessario stigmatizzare i comportamenti di alcuni sindaci i quali, a volte per motivi diversi dall’interesse della collettività ma, si potrebbe anche ritenere, finalizzati a riscuotere facili consensi elettorali, scavalcano la collegialità degli altri due organi comunali, il “governo” e il “parlamento” della comunità locale, svilendone le funzioni. Le ordinanze sindacali contingibili e urgenti devono essere utilizzate solo in presenza della contingibilità e dell’urgenza dell’evento a cui intendono porre rimedio ai fini della salute e dell’incolumità pubblica. E, leggendo l’atto qui sopra riportato, non è quello di Grosseto il caso. In mancanza di tali fondamentali (per legge) prerequisiti, lo strumento più opportuno da promuovere è la mozione consiliare.
Matteo sono d’accordo con lei, ho affermato la stessa cosa anche se con prospettive giuridiche un po’ diverse …. ma in tempi di carestia ci accontentiamo anche di questo.