Textile BLUFF
Pochi giorni fa ALIA ha diffuso la notizia di un’imminente autorizzazione per l’Hub del riciclo tessile con la presentazione della pre-istruttoria sull’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), necessaria per poter ottenere il via libera ai lavori (https://www.lanazione.it/prato/cronaca/hub-del-riciclo-tessile-lobiettivo-di-alia-partire-con-i-lavori-entro-la-fine-dellanno-6dd7c218).
Secondo l’azienda capofila della Multiutility toscana la stessa dovrebbe addirittura arrivare durante il mese di ottobre, così da rispettare il cronoprogramma concordato con il Comune di Prato.
L’azienda multiservizi, che si occupa anche della gestione dei rifiuti nell’ATO Centro, pare abbia già espletato la gara per la realizzazione dell’immobile di via di Baciacavallo, affidando i lavori a Polistrade.
Per questo come Osservatorio Ambientale pratese abbiamo fatto un accesso agli atti presso la Direzione Ambiente del Settore Autorizzazione Rifiuti della Regione Toscana e, come si evince dalla risposta pervenuta, a differenza di quanto dichiarato, non è stata presentata alcuna autorizzazione.
Al di là della scarsa trasparenza con cui viene portata avanti l’opera, viene quindi da chiedersi il motivo di dichiarazioni così affrettate, in assenza di riscontri tangibili.
In ballo c’è anche il passaggio di proprietà dell’area del campino, con conseguente sfratto della società sportiva, mentre i lavori del nuovo campo sportivo sono in alto mare con carenze sugli impianti idrici e d’illuminazione.
Un pressappochismo diffuso, che si è delineato fin dall’inizio con la discutibile scelta della localizzazione, interessata da importanti tubature di gas e da due dei pozzi principali del sistema idrico pratese, apparentemente eseguita dagli uffici comunali preposti, fino a loro successiva smentita in consiglio comunale.
Oltre alla criticità derivante dal riposizionamento dei pozzi, l’area è infatti attraversata da tubature di gas a pressione, che derivano dal vicinissimo gasdotto SNAM di Baciacavallo.
Per legge, i tracciati dovrebbero trovarsi ad almeno 200m di distanza da impianti pericolosi, come l’hub a nostro avviso, data la presenza di balle di stracci infiammabili, oltre ai comburenti rappresentati dai detergenti per la sanificazione.
Da qui deriva anche la proposta di ALIA di spostare le condutture a BASSA pressione, aumentando ancora i costi, mentre centralina e tubazioni ad alta pressione – dirette al turboespansore cogenerativo – resterebbero situate nelle immediate pertinenze o proprio all’interno dell’impianto.
Come comitati civici e movimenti ambientalisti del nostro Osservatorio Ambientale di Prato sostengono fin dall’inizio il punto critico della questione riguarda proprio la sua localizzazione: si è voluto concentrare l’ennesimo impianto industriale in una zona già molto ingolfata e di per sé critica, peraltro cementificando ulteriormente suolo vergine e permeabile.
La questione della localizzazione è centrale tanto quanto trasparenza e partecipazione civica. Non a caso la realizzazione si è avvalsa di una procedura automatizzatoria semplificata rispetto a VIA ed AIA, con PNRR.
Gli annunci di ALIA, senza di fatto aver avviato la procedura di AUA presso gli uffici preposti, risultano così avventati da sembrare quasi una pressione indebita per avviare tempestivamente il progetto e quindi l’acquisizione del terreno entro l’anno, pagando al Comune un costo apparentemente superiore al valore di mercato, quasi una partita di giro della presa di giro tessile.
I numerosi BLUFF, porteranno ricchezza o degrado?
Ricordiamoci che tutto questo, sarà pagato da noi con la TARI…mentre il vicesindaco rivendica dividendi milionari, la cittadinanza è tartassata da bollette sempre più care.
Osservatorio Ambientale Pratese (Extinction Rebellion Prato, Fridays for Future Prato, Associazione Atto Primo Salute Ambiente Cultura ODV, AlterPiana, Comitato Ambientale di Casale, Comitato Difendiamo la nostra salute Prato sud, Comitato InMezzoAllAutostrada, Pro Bisenzio)